L’Italia conserva il più grande patrimonio artistico e culturale del mondo, stimato in circa 3.500 musei, 2.000 siti archeologici, 20.000 centri storici, 40.000 rocche e castelli, 95.000 chiese e 30.000 dimore storiche. Pur considerata la ricchezza del patrimonio nazionale la spesa pubblica per i beni culturali è inferiore allo 0,5% del Prodotto Interno Lordo (PIL).

Le risorse per la tutela e conservazione del patrimonio artistico e culturale derivano per la stragrande maggioranza da finanziamenti pubblici (UE, Stato, Comuni, Regioni e Province) e solo in minima parte è a carico di privati. Ruolo fondamentale, in questo settore, lo giocano gli Enti ecclesiastici che tra chiese, conventi, biblioteche e simili racchiudono quasi l’80% dei beni culturali presenti in Italia.
Il settore

Il settore dei beni culturali comprende le attività dedicate allo studio, alla conservazione e alla promozione di monumenti, siti archeologici, musei di varia natura (scientifici, archeologici, pinacoteche, ecc.), archivi e biblioteche, che sono spesso collegate ad altri elementi del patrimonio culturale presenti sul territorio come i centri storici, le chiese e gli edifici di rilevanza storica e artistica.
In questo settore sono comprese anche le attività teatrali, cinematografiche e musicali che sono però trattate nel settore Spettacolo.

I principali ambiti di attività che caratterizzano il settore sono:

  • tutela e conservazione dei beni culturali: attività di restauro e recupero delle opere d’arte, di catalogazione, di documentazione, di archiviazione e di manutenzione;
  • valorizzazione del patrimonio e accesso alla cultura: valorizzazione e divulgazione delle attività culturali; attività espositive;  didattica;  promozione,  marketing e  comunicazione;
  • ricerca: direzione scientifica e culturale; attività di indagine e di studio;
  • attività di supporto: direzione e gestione amministrativa; custodia e sicurezza. 

Le attività di supporto, pur analoghe a quelle svolte in altri settori occupazionali, assumono nell’ambito dei beni culturali connotati specifici.

Il settore dei beni culturali, pur riguardando un ampio numero di professionalità con diversi gradi di conoscenza, richiede generalmente un alto livello di specializzazione.
I profili professionali impiegati nel restauro e tutela dei beni culturali devono possedere  un’ottima manualità unita a precisione, creatività e propensione all’aggiornamento.
Capacità comunicative, relazionali e di orientamento al cliente/utente riguardano le professioni che si occupano degli aspetti maggiormente promozionali e comunicativi.    
Partendo da queste competenze comuni di base, ciascuna figura professionale dell’area deve possedere proprie specifiche competenze tecniche e saper utilizzare adeguati strumenti di lavoro.

La tutela e la conservazione dei beni culturali prevede attività di recupero e restauro che possono considerarsi strettamente collegate al settore dell’artigianato artistico. La valorizzazione del patrimonio passa attraverso un diffuso accesso alla cultura: per questo motivo il settore comunicazione può giocare un ruolo importante in questo ambito.
Infine, la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale può essere una leva fondamentale per lo sviluppo del settore turismo.
 

Le figure professionali